Contenuto sponsorizzato
Attualità

L'ex leghista Bessone sulla speleologa Piana: "Una ragazzetta sciagurata". Interviene il presidente del Cai: "I protagonisti di queste imprese meritano rispetto"

"La montagna non è solo un luogo fisico: è uno spazio culturale, simbolo di ciò che siamo. Nessuno dovrebbe essere costretto a rinunciare a viverla per paura del giudizio di chi non ne comprende il valore". Il Club Alpino Italiano esprime pieno sostegno a Ottavia Piana dopo il duro attacco di Massimo Bessone, già vice presidente del consiglio provinciale di Bolzano

di
Redazione
23 dicembre | 20:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il politico Massimo Bessone, già vice presidente del consiglio provinciale di Bolzano in quota Lega, come abbiamo riportato, negli scorsi giorni ha sferrato un duro attacco nei confronti della speleologa Ottavia Piana, definendola senza mezzi termini "una ragazzetta sciagurata" e afferma che sarà contento quando "una volta guarita e pronta per rientrare nella grotta troverà una fila di italiani che la prenderanno a calci nel sedere per insegnarle a vivere nel rispetto di tanti professionisti" (ne avevamo parlato QUI).

 

 

In difesa della speleologa è oggi intervenuto, dopo l'indignazione generale del mondo della montagna, anche Antonio Montani, presidente generale del Club Alpino Italiano. 

 

"Le parole di Massimo Bessone - ha dichiarato Montani su LoScarpone - non solo mancano di rispetto, ma dimostrano una profonda mancanza di comprensione verso i valori dell’esplorazione, della montagna e dell’impegno umano che li accompagna. Sono offensive nei confronti della speleologa Ottavia Piana, dei tecnici del Soccorso Alpino, e di tutti coloro che con passione e dedizione vivono questi luoghi come simbolo di libertà e crescita personale.

La montagna, come la grotta o il mare, è uno spazio dove l’essere umano sfida se stesso, un territorio di esplorazione che ha da sempre spinto l’umanità a superare i propri limiti. Criminalizzare chi, come Ottavia, sceglie di affrontare queste sfide significa disprezzare il coraggio e l’innato desiderio umano di scoperta".

 

Montani poi prosegue: "Non è la prima volta che il rischio e la solidarietà si intrecciano drammaticamente in montagna, così come questo atteggiamento di giudizio e condanna. Un caso emblematico nella storia dell’alpinismo è quanto accadde a Walter Bonatti dopo la tragica ritirata durante la prima salita del Pilone Centrale del Freney, nel 1961, in cui quattro alpinisti persero la vita. Bonatti fu vittima di accuse infondate e di polemiche feroci per non essere riuscito a salvare i suoi compagni, nonostante avesse agito con coraggio e lucidità in condizioni estreme. Quelle critiche, ingiuste allora come oggi lo sono le parole di Bessone, ignoravano una verità fondamentale: l’esplorazione comporta sempre un margine di rischio, e i protagonisti di queste imprese non meritano denigrazione ma rispetto".

 

"Il Club Alpino Italiano - conclude il presidente del Cai - esprime pieno sostegno a Ottavia Piana e ribadisce la sua gratitudine ai tecnici del Soccorso Alpino, che, come sempre, hanno operato con professionalità e dedizione. Le risorse impiegate in questi interventi non sono 'sprechi', ma testimonianza di una società civile che tutela il diritto di vivere la montagna e la natura con rispetto e passione.

La montagna non è solo un luogo fisico: è uno spazio culturale, simbolo di ciò che siamo. Nessuno dovrebbe essere costretto a rinunciare a viverla per paura del giudizio di chi non ne comprende il valore".

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 22 gennaio | 13:00
Donato al Museo etnografico Dolomiti, è stato esposto dopo un’accurata ripulitura e manutenzione che lo ha portato all'originario splendore
Ambiente
| 22 gennaio | 12:00
Beatrice Citterio, ricercatrice in trasformazioni territoriali alla libera università di Bolzano, è ospite della nuova puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Contenuto sponsorizzato